Disperazione, rabbia, nuova vita
Le diverse fasi
del lutto
Il modo con il quale reagiamo alle cose, alle persone che sono attorno a noi e agli avvenimenti che accadono, si esprime sia a livello fisico sia a livello psichico. Una situazione di sofferenza dovuta ad un lutto può dare a livello fisico: insonnia, perdita dell’appetito, mal di testa, nausea, utilizzo di medicinali eccessivo, abuso di alcol/tabacco. A livello psicologico si possono avere diverse manifestazioni: crisi improvvise di pianto, senso di affaticamento mentale, confusione, rabbia – rancore, depressione, apatia.
Tutti, a contatto con il lutto, facciamo un percorso che, per intenderci meglio, può essere suddiviso in quattro fasi:
- Sono sconvolto! È la prima reazione allo shock.
I sentimenti possono essere quelli dell’incredulità (non può essere vero), sconvolgimento (io non posso continuare a vivere), di confusione (ma, come?), di disperazione (non ce la faccio, non ce la faccio!).
Con la rete di persone care e con un aiuto adeguato si passa oltre questa prima fase. - Mi sento pieno di rabbia, i comportamenti nuovi possono essere aggressivi.
Si cerca un colpevole: chi ha reso possibile tutto ciò e, soprattutto, perchè?
La rabbia e l’aggressività, in questa fase, segnano un risveglio della persona.
Dell’energia si sta muovendo dentro di noi e si manifesta anche nei comportamenti: agire, fare, progettare, dare voce. - Mi sento depresso, non ho voglia di niente, mi sento in colpa (potevo fare di più… questa persona non tornerà più, non posso farci proprio nulla… sto male!).
È una fase in cui l’aggressività precedentemente vissuta viene rivolta contro se stessi, e questo fa male. Ma è un male che affrontiamo come se, proprio attraverso questo male e la sua accettazione, si sapesse che il recupero della “normalità” è vicino.
Tutti abbiamo bisogno di sostegno da parte degli altri in questo passaggio! Innanzitutto per non fissare queste idee negative in modo permanente e, in secondo luogo, per recuperare quella buona considerazione che ciascuno di noi deve avere di se stesso. - Riprendo a vivere (in verità non si è mai cessato di vivere!).
La vita si riorganizza tenendo conto del cambiamento avvenuto.
Si verifica un adattamento e, se il percorso che stiamo vivendo si svolge positivamente, ciascuno scopre dentro di sè una forza ed una chiarezza che, viene naturale pensare, costituisce una sorta di positiva eredità che ci è stata lasciata da chi è scomparso.
Il ricordo ci appartiene, ma il dolore è metabolizzato.
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